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GEOGRAFIA

Il comune di Sandrigo è situato nell’area nord-orientale della provincia di Vicenza, lungo la statale 248 Schiavonesca- Marosticana che collega il capoluogo vicentino con Marostica e Bassano.
Il suo perimetro territoriale confina con i comuni di Breganze e Schiavon, a nord, Pozzoleone e Bressanvido, a est , Bolzano Vicentino e monticello Conte Otto, a sud, Dueville e Montecchio Precalcino, a ovest.
Attualmente comprende anche le frazioni di Ancignano e Lupia, un tempo comuni autonomi. Complessivamente, il Comune si estende lungo una superficie di kmq. 27,95 per una popolazione totale di circa 8000 abitanti.. Incoronato dalla cerchia montuosa del Pasubio, dell’Altipiano di Asiago e dal massiccio del Grappa, sorge all’interno di una zona pianeggiante, formata dai detriti dei fiumi Astico, Brenta e Laverda. I torrenti Astico e Laverda sono entrambi affluenti del fiumee Tesina. Trovandosi Sandrigo ai limiti della zona delle risorgive che segna il confine tra l’alta e la bassa pianura vicentina, nel suo territorio sono presenti numerose falde acquifere e fontanili. Il comune è attraversato dalla statale Marosticana, arteria di forte traffico, che divide in due parti, in senso longitudinale, il territorio. Sono presenti quattro strade provinciali: via Chizzalunga, via san Sisto, via Giarelle e via Soella. Un tempo l’insediamento abitativo era concentrato nella zona centrale circostante alla piazza dove ha sede la chiesa. Oggi sono sorte, intorno all’antico centro, numerose aree residenziali, industriali e artigianali.

STORIA

Il rinvenimento nel territorio di Sandrigo di due lapidi romane sta a dimostrare che la zona subì l’influsso di Roma, mentre il sarcofago di una giovinetta (IV-V secolo) testimonia che il territorio fu abitato dai paleoveneti.
Nel 1920 fu rinvenuta una metropoli longobarda. Dopo la caduta dell’impero romano (V secolo) anche il territorio di Sandrigo fu interessato da numerose incursioni barbariche. Nell’Alto Medioevo il territorio fu il teatro dello scontro di opposte signorie, fra i signori di Vicenza ed Ezzelino da Romano, i Carraresi di Padova e gli Scaligeri di Verona. Si successero poi incursioni e battaglie e il territorio venne più volte devastato, depreduto e distrutto. Nel 1330 si insediarono a Sandrigo i sesso, che per secoli segnarono, nel bene e enel male, la sua storia. Nel 1402 il nome di Sandrigo rincorparve nelle cronache del tempo, quando Gian galeazzo Visconti, duca di Milano, volendo togliere l’acqua ai padovani decise di deviare il corso del Brenta, immettendolo nell’Astico. Una brentana impedì che il progetto fosse portato a termine. Nel 1404 tutto il territorio venne annesso alla Repubblica di Venezia che dominerà fino al 1797, anno in cui passò sotto il dominio di Napoleone. Proprio nel 1797, con la caduta del dominio veneziano, Sandrigo potè avere il mercato del Venerdì che fino ad allora gli era stato rifiutato. Dopo il dominio francese, il territorio passò sotto gli Austriaci che lo perderanno nel 1866 con l’annessione del Veneto al Regno d’Italia. Nel corso del primo conflitto mondiale, Sandrigo, essendo situato ai piedi dellAltopiano di asiago, fu sede di ospedali da campo, di attendamento per i soldati e di magazzini per il rifornimento dell’esercito impegnato a combattere contro gli austriaci. All’inizio del periodofascista , nel 1924, avvenne nel paese una rappresaglia nei confronti della Chiesa da parte di una squadraccia fascista. Dal dopoguerra, sandrigo continuò la sua storia di sviluppo economico e sociale