Bacco…là, in Norvegia.Sulla scia del motto “Unisce più il baccalà che l’autostrada”, il Cenacolo Roveretano (link al sito del cenacolo) ha voluto invitare un rappresentante della Venerabile Confraternita del Baccalà alla Vicentina per costituire una speciale delegazione italiana a Bergen, in occasione della Festa Nazionale Norvegese, che ogni anno si tiene il 17 maggio. Il gruppo, in tutto 17 persone, era corroborato dalla presenza del sindaco Guglielmo Valduga e di altre autorità di Rovereto; è stato accolto con grande simpatia dal sindaco Gunnar Bakke e dal segretario Harald Misje. In segno d’amicizia sono stati portati in dono la riproduzione in scala della Campana della Pace, un volume sul MART e l’album Venezia-Røst – Sulla rotta del Querini. Altri incontri si sono tenuti alla sede della Dante Alighieri di Bergen, dove il presidente del Cenacolo, Andrea Vergari, ha tenuto ai convenuti (quasi tutti norvegesi) una relazione sulla tradizione roveretana dello stoccafisso e sui relativi vini, dal titolo Bacco qui, Bacco là…Baccalà. Il vicentino Otello Fabris ha dato invece alcune anticipazioni sulle sue ricerche sulla storia dello stoccafisso, soffermandosi in particolare sui traffici tra Bergen e il Trentino nel ‘500 e sull’origine della ricetta del Baccalà alla Vicentina. Alcuni immigrati italiani hanno preparato lo stoccafisso della loro regione, apprezzato da tutti, anche dai norvegesi che solitamente non lo mangiano. I roveretani hanno contraccambiato sfoderando di sottobanco una enoteca dei migliori vini nostrani, fatto che ha giovato a riscaldare lo spirito d’amicizia. Il vino in Norvegia è costosissimo e di difficile reperimento, in quanto soggetto a un monopolio rigorosamente controllato dallo stato. Il gruppo è stato ospite anche della più autorevole e impegnata associazione culturale della città, la De glade Bergen, ossia la Bergen sorridente, titolazione che rivela lo spirito che impronta la sua azione. Al seguito della ieratica figura del presidente, Bård Kjersem, il gruppo italiano ha sfilato in testa alla grandiosa parata del 17 maggio, accolto simpaticamente dai membri del sodalizio, appartenenti a varie nazionalità. Questi hanno sfilato con i vestiti tradizionali e le rispettive bandiere. Una giornata che esprime in pieno la grande civiltà del popolo norvegese. Infatti assieme a scarme rappresentanze dell’esercito e della marina sono sfilate le scuole d’ogni ordine e grado, dalle materne alle Università, e le associazioni d’ogni genere, tutti con lo stesso impegno e entusiasmo. Una delle banchine del porto era occupata da una colonna di autobus climatizzati con dentro gli anziani non autosufficenti delle case di riposo, che avevano così la possibilità di assistere comodamente alla parata. Nei gruppi, moltissime le persone di colore che indossavano i vestiti tradizionali della Norvegia. Fra le varie bandiere e i gruppi etno-linguistici, non si è individuato un tricolore italiano, molto presente invece sulla pubblicità di pizzerie e spaghetterie della città. Unica nota nazionale, lo stendardo del “Baccalà dei Frati” di Rovereto, accompagnato dai confratelli in tonaca nera. L’incontro ha rivelato che molta è la strada da fare, negli scambi con la Norvegia, ma anche che le porte sono spalancate all’Italia; già si sono messe le basi per sviluppi futuri, specialmente in ambito culturale. Già dalla parata del 17 maggio avremmo molto da imparare.