È giunto alla 32° edizione Tipicità Festival, svoltosi a Fermo dal 9 all’11 marzo, nello spazio moderno e accogliente del Fermo Forum. Si tratta di un evento dalla grande valenza promozionale e commerciale, che contribuisce anche alla destagionalizzazione del turismo. È ormai appurato come l’enogastronomia rappresenti un volano importante per attirare appassionati, desiderosi di scoprire il territorio nei suoi aspetti più autentici quali, appunto, il cibo e quanto intorno ad esso ruota.

Questo è stato messo in evidenza dal presidente della regione Francesco Acquaroli, presente all’inaugurazione. A sua volta Angelo Serri, ideatore e infaticabile, creativo direttore della manifestazione, ne ha tracciato la nuova formula, “il fare uscire le storie dagli stand per dare vita a un’esperienza corale, a un grande mosaico di conoscenze capace di trascinare espositori e visitatori in un percorso esperienziale partecipato”. E, in effetti, su diecimila metri quadrati del padiglione espositivo di Fermo Forum hanno trovato spazio percorsi coinvolgenti, primo fra tutti il “Teatro dell’esperienza”, dove il turismo è diventato itinerario del gusto con gli chef – ambasciatori delle terre, e guide escursionistiche, artigiani ad affiancarli nella narrazione.
Il “Mercatino”, colorato e vivace, pieno di profumi e sapori (infinite le degustazioni golose) ospitava molte eccellenze, quali le olive ascolane, il tartufo di Acqualagna, proposto in molte varianti di salse, e la celebre pasta De Carlonis di Campofilone. La Liguria, rappresentata anche da “Albenga in tavola. gourmet”, gastronomia artigianale la cui produzione si lega al territorio marchigiano, è stata , con il comune di Badalucco e il suo sindaco Matteo Orengo, fra i protagonisti dell’ormai tradizionale serata conclusiva dell’evento “Stoccafisso senza frontiere”, una degustazione guidata tenutasi nella sala dell’Hotel Timone di Porto San Giorgio, che ha condotto i presenti in un gustoso Giro d’Italia dello Stocco. Questo partiva dalle isole, con lo Stoccafisso ai sapori di Sicilia dello chef Stefano Cavataio di Alcamo, per proseguire in Calabria con l’innovativo Stocco “sushi” calabro dello chef Alessio Dallatana, clin d’oeil e omaggio agli ospiti giapponesi, passando per l’iconico Baccalà alla Vicentina dello chef Antonio Chemello di Sandrigo, per arrivare allo Stoccafisso Brandacujun dello chef Nico Orengo del borgo della Valle Argentina.

Senza naturalmente dimenticare le saporite declinazioni marchigiane di Ripatransone, Ancona, Porto Sant’Elpidio e Fermo, preparati rispettivamente dagli chef Carla Maroni, Michela Polverini, Sabrina Attanasio e Giovanni Cimadamore, Guido Gennaro. Fra le significative presenze legate al pesce che unisce la Norvegia all’Italia, da sottolineare quelle di Tiziana Agostini, prima donna in 35 anni di storia, eletta presidente della Confraternita del Baccalà alla Vicentina di Sandrigo, e di Olaf Johan Pedersen, direttore per l’Italia della Torrfisk fra Lofoten AS.
Del resto la particolarità di Tipicità Festival è proprio la sua apertura alla “diversità”, non solo fuori dai confini regionali (particolarmente nutrita la delegazione siciliana, con Sicilia Terre d’Occidente, di cui facevano parte, fra gli altri, il Fior di Pasta di Dorotea Leone e il ristorante Lo Sperone di Alcamo ) e di grande significato è stata la finestra aperta sul Giappone, in particolare sull’Expo di Osaka 2025, testimoniata dalla presenza dell’ambasciatore Vattani, che curerà il Padiglione Italia. A novembre, del resto, Tipicità sta progettando una partecipazione alla Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, che si terrà nel paese del Sol Levante.

Lo chef Takashi Kido ha poi contribuito con alcuni suoi squisiti piatti alla serata NippoMarchigiana del 9 marzo all’Hotel Astoria di Fermo, curata dall’Accademia di Tipicità e dalla Nippon food Accademy. Fra gl’incontri conclusivi dell’evento, uno ha riguardato la manifestazione Dalla Vigna Alla Tavola – Piceni_GustoDiVino: a partire dal 15 marzo fino al 29 maggio questa coinvolgerà ristoranti, osterie, cantine e birrifici artigianali in 14 serate gastronomiche, tese a espandere la conoscenza del territorio e delle sue eccellenze, basate sulla genuinità e la tradizione, che da sempre contraddistinguono le Marche.

E davvero il Festival, come ha sottolineato il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, molto presente alla manifestazione, “è diventato attrattore di bellezza e di gusto, una ribalta della Marche, della sua cultura, del turismo e delle sue tradizioni per guardare sempre al futuro”.

leggi qui l’intero articolo